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redazione@insideoutrend.itUn appartamento scenografico nel cuore di Milano diventa il primo showroom virtuale per raccontare il design in modo inedito, social e alla portata di tutti.
Un movimento di rottura, provocatorio, votato all’eccesso e alla sperimentazione giocosa di volumi e cromie, animato da effetti cangianti e luccicanti.
Con le sue atmosfere suggestive e ricche di contrasti, Tropical Chic è uno stile eclettico, che delinea accostamenti audaci, tra forme minimal e colori brillanti.
Nel cuore della Puglia, Anna Maria Enselmi dà vita a Palazzo Luce, residenza di artisti ricca di arte, cultura e design, luogo magico che brilla di pura bellezza.
Un’eredità eterogenea e complessa. Una combinazione di cromie, geometrie ed elementi iconici.
L’espressione formale di una temperie ideologica che appare oggi quanto mai attuale. Con tutto questo si confronta il macrocosmo del design ogniqualvolta tragga ispirazione dagli anni Settanta, reinterpretandone ciclicamente le suggestioni in chiave innovativa.
Molteplici aspetti della Moda e nel Design più attuale rivelano un trend che, citando un repertorio formale, rimanda a un’attitudine all’emancipazione e al culto della trasformazione che sono stati cifra distintiva di quel decennio e che trovano notevoli punti di contatto con la nostra realtà più prossima.
La Fashion Week milanese Autunno-Inverno 2022-23 ha proposto, con l’esordiente Federico Cina, una collezione dichiaratamente ispirata al libro fotografico di Gabriele Basilico ‘Dancing in Emilia’ del 1978, in cui, in un tripudio di stampe floreali, cromie veementi e tagli geometrici, è chiaro il tributo a quella specifica epoca.
Nel medesimo contesto, un superbrand affermato come Gucci, con la collezione ‘Exquisit Gucci’, alza l’asticella del citazionismo, elevando il riferimento formale a una dimensione socio-culturale che accomuna gli anni Settanta a tematiche odierne, alludendo a un sentimento di espressione di sé incondizionata, con tagli e geometrie fluide e genderless.
Sulla stessa falsariga, nel mondo dell’interior design prende forza uno spostamento d’asse dal minimalismo al massimalismo più spinto, dalla poetica del ‘less’ alla sovrapposizione intenzionale e frenetica.
Si tratta di una tendenza, quest’ultima, concepita per poter essere di volta in volta espressione di individualità e personalismi piuttosto che di valori universalmente validi.
Tra gli aspetti più immediati di questo trend, una differente atmosfera cromatica degli spazi, che si declina sostanzialmente in due differenti approcci: ton sur ton ridondanti o contrasti audaci.
Si tratta di posizioni reciprocamente antitetiche, ma entrambe rivoluzionarie rispetto alle ambientazioni neutre a cui siamo da tempo assuefatti, più rassicuranti per l’impressione di quiete che trasmettono e la più semplice calibrazione tra gli elementi che ne fanno parte.
L’alchimia tra colore, lighting e qualità materica di spazi costruiti sulla complessità cromatica permettono di riprodurre innumerevoli impressioni emotive, anche quelle meno usuali, conferendo specifica personalità allo spazio.
Gli artifici cromatici si radicalizzano ulteriormente nelle iconiche geometrie tessili e murali anni Settanta, oggi riproposte in carte da parati, sdrammatizzate da traduzioni fuoriscala e aritmie, così come in finiture ceramiche e lapidee, con effetti a rilievo tridimensionali.
Tra i grandi must a lungo nel cassetto e tornati in auge in chiave completamente nuova, la porta a soffietto, un classico degli interni residenziali per lungo tempo, soprattutto per la capacità di rendere flessibile il collegamento tra due ambienti anche in condizioni limitate di spazio disponibile, perde il legame con l’immaginario vintage ed è oggi rieditata in varianti tessili multicolor. Il motivo chiaroscurale che questo elemento porta con sé si estende addirittura dalla porta al rivestimento dell’intera parete, in elementi di rivestimento e finitura, perdendo le sue caratteristiche funzionali e diventando elemento decorativo ed espressivo.
Allo stesso modo, la pavimentazione tessile, la moquette, icona di un’epoca, torna negli interni retrofuturisti di numerosi designer, con bizzarre applicazioni anche su arredi e soffitti. Forme sculturali dei tappeti ne estendono le applicazioni alla decorazione murale e le macrogeometrie delle declinazioni wall-to-wall collaborano attivamente nel definire la spazialità degli ambienti.
In via Montenapoleone ogni vetrina racconta una storia, ogni negozio è la scena di un sogno che si materializza lentamente, tra l’arte dell’architettura e il fascino della moda.
Cinquerosso Arte è la non-galleria di Bologna dove l’arte esce da gallerie e musei, scardina schemi elitari e rigide interpretazioni critiche, per farsi inclusiva e accessibile a tutti.
Le città, nella loro nuova forma, non sorgono più per evoluzione naturale, ma vengono pianificate, calcolate. Negli anni '60 Archigram ha osato immaginare una risposta diversa.
Affascinati dalle collaborazioni esclusive tra maison di alta moda e beach club, insieme a Gaud.e abbiamo immaginato l'evoluzione di questa tendenza con visioni AI.