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redazione@insideoutrend.itUn appartamento scenografico nel cuore di Milano diventa il primo showroom virtuale per raccontare il design in modo inedito, social e alla portata di tutti.
Un movimento di rottura, provocatorio, votato all’eccesso e alla sperimentazione giocosa di volumi e cromie, animato da effetti cangianti e luccicanti.
Ancora oggi sono molti gli aspetti di moda e design che riprendono quell'attitudine all'emancipazione e al culto della trasformazione - cifra stilistica degli Anni Settanta.
Con le sue atmosfere suggestive e ricche di contrasti, Tropical Chic è uno stile eclettico, che delinea accostamenti audaci, tra forme minimal e colori brillanti.
L’abitare è il modo in cui l’essere umano si rapporta con il mondo, ciò che lo lega al suo tempo e al suo spazio. L’architettura, come disciplina, ha il compito di dare forma a questa relazione, traducendo in spazi le esigenze dell’abitare.
Nell’era contemporanea – segnata dall’accelerazione e da quella che il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman chiama vita liquida – lo spazio stesso rischia di perdere definizione, di essere privato della sua capacità intrinseca di creare legami e connessioni.
Allora come possiamo ricostruire spazi di dialogo e interazione?
Una risposta può essere ricercata nella soglia: intesa non più come elemento di rigida separazione, ma come luogo in-between, ovvero come spazio intermedio in grado di mettere in contatto, rigenerare.
In questa accezione contemporanea, la soglia non esclude ma accoglie, non chiude ma crea un interspazio vivo, permeabile in cui le polarità – interno ed esterno, pubblico e privato, pieno e vuoto – si fondono.
Nell'architettura delle abitazioni un esempio di come questa idea di soglia, che si dissolve in uno spazio perpetuo di connessione, si concretizza è la Glass House di Philip Johnson. Qui le pareti, ridotte a superfici trasparenti, disgregano il confine tra interno ed esterno. Lo spazio abitativo viene spogliato della sua tradizionale chiusura per sfociare nel paesaggio circostante, tanto che l’elemento d’entrata – la soglia per eccellenza – finisce per non essere più riconoscibile.
Altrettanto emblematico è l’ingresso dello IUAV a Venezia progettato da Carlo Scarpa. Negli anni Sessanta, il maestro viene incaricato di integrare una porta di pietra d’Istria ritrovata durante i lavori di restauro del Convento dei Tolentini. Invece di riposizionarla in verticale, Scarpa adagia la porta orizzontalmente e la immerge nell’acqua.
Con questo gesto radicale la trasforma in uno spazio contemplativo, un luogo che invita a fermarsi, sostare, riflettere, incontrarsi, ergendosi a simbolo del complesso universitario.
La soglia contemporanea si fa così gesto architettonico e incarna un concetto rivoluzionario, diventando interspazio per un abitare sociale, aperto al dialogo tra luoghi e persone, e rivelandosi elemento necessario per rispondere ai bisogni dell’abitare contemporaneo.
In via Montenapoleone ogni vetrina racconta una storia, ogni negozio è la scena di un sogno che si materializza lentamente, tra l’arte dell’architettura e il fascino della moda.
Cinquerosso Arte è la non-galleria di Bologna dove l’arte esce da gallerie e musei, scardina schemi elitari e rigide interpretazioni critiche, per farsi inclusiva e accessibile a tutti.
Le città, nella loro nuova forma, non sorgono più per evoluzione naturale, ma vengono pianificate, calcolate. Negli anni '60 Archigram ha osato immaginare una risposta diversa.
Affascinati dalle collaborazioni esclusive tra maison di alta moda e beach club, insieme a Gaud.e abbiamo immaginato l'evoluzione di questa tendenza con visioni AI.